giovedì 15 maggio 2008

A grande richiesta

Considerato che Battello per primo ha non solo apprezzato ma anche trovato utile il precedente post su di lui (ad esempio quando ha dovuto fare ricerche su come organizzare meglio il proprio passatempo preferito in funzione degli orari di lavoro), ho deciso di deliziare le vostre ore passato in ufficio rivelandovi un pettegolezzo, anzi un suo retroscena connesso alla sua partecipazione, o meglio, mancata partecipazione, all'ultima maratona di Londra. Perfino io quando ho avuto modo di leggerlo non potevo credere ai miei occhi.

Le avventure di Bat-Runner:
Bat-Runner alla maratona di Londra


Bat-Runner era proprio incorreggibile e soprattutto pareva non volersi arrendere: ogni mattina il suo primo pensiero era come battere i suoi amichi alle maratone e ogni giorno inventava sistemi diversi.
Una volta era andato a sbattere apposta contro il muro con la macchina per portarla poi da uno dei suoi amichi, Vanni, ad aggiustarla. Vanni dovette lavorare di più e non poté allenarsi a sufficienza per un lungo periodo.
Un'altra volta aveva fatto andare Sutera, un altro dei suoi amichi, in moto senza la maglia della salute e Sutera si era sentito male per un mese.
Non parliamo poi di quello che aveva fatto al Gabbiano, che non era un volatile che teneva nella sua gabbietta a casa, ma un altro dei suoi amichi. Gli aveva cosparso il piede di sale e dal quel giorno la jattura si era accanita contro il Gabbiano che aveva quasi smesso di correre.
Purtroppo l'unico che non riusciva proprio a jattificare a dovere era l'ultimo dei suoi amichi, Simei. E dire che le aveva provate tutte.
Decise allora di agire d'astuzia.
Aveva deciso che per la maratona di Londra, il più importante appuntamento dell'anno tra i suoi amichi, si sarebbe preparato in gran segreto direttamente sul campo, in Inghilterra. Per prima cosa fece finta di non poter andare e si iscrisse di nascosto. Quindi si fece le vacanze estive proprio nella capitale britannica.
In Inghilterra Bat-Runner si fece ospitare da un suo lontano cugino, un tale Ferry-Boat.
Bat-Runner era un tipo che conosceva molte lingue. Conosceva la linguaccia, la lingua biforcuta e la lingua di gatto, quella che trovava sempre in pasticceria. Ma la lingua inglese quella proprio non la conosceva.
Un giorno, quando Ferry-Boat era impegnato perché doveva presenziare ad un funerale, Bat-Runner dovette andare in giro per Londra da solo. All’inizio rimase un po’ perplesso, ma poi si fece coraggio: Bat-Runner non era il tipo che si faceva scoraggiare facilmente. Preso il suo zainetto Uisp, presi i biglietti della metro, iniziò a girare tutti i monumenti della città. Da solo.
Giunto davanti al castello di Westminster, quello con il Big Ben, fu ammirato dalla sua magnificenza. Allora chiese ad un inglese di passaggio.
"Scusi, sa dirmi a chi appartiene questo castello?"
"What's? What's?", rispose l'inglese.
"Ah, bene, grazie, grazie", rispose Bat-Runner.
Poi pensò: "Però, beato ‘sto Wots che c'ha un castello così grande".
Poi arrivò a Buckingham Palace e rimase stupefatto dalla sua bellezza. Allora chiese ad un inglese di passaggio.
"Scusi, sa dirmi a chi appartiene questo palazzo?"
"What's? What's?", rispose l'inglese.
"Ah, bene, grazie, grazie", rispose Bat-Runner.
Poi pensò: "Però, pure questo appartiene a Wots. Accipicchia".
Infine arrivò a Trafalgar Square. Anche lì fermò un inglese di passaggio e gli chiese:
"Scusi, sa dirmi a chi appartengono questi palazzi ed i grandi magazzini qui sotto?"
"What's? What's?", rispose l'inglese.
"Ah, bene, grazie, grazie", rispose Bat-Runner.
Poi pensò: "Ma dai, e poi noi in Italia ci lamentiamo tanto di Berlusconi. E allora in Inghilterra che dovrebbero dire di 'sto Wots?".
Tornando a casa passò vicino alla chiesa del quartiere e decise di raggiungere Ferry-Boat al funerale a cui era andato.
Giunto davanti alla chiesa, proprio mentre stavano facendo uscire la bara del defunto, colto dalla curiosità, chiese ad una delle persone di passaggio:
"Scusi, sa dirmi chi è il morto nella bara?"
Tutti gli risposero:
"What's? What's?".
A quel punto Bat-Runner sbottò, quasi arrabbiato:
"Ah no! ‘Sta vorta nun me ce fregate. A belli, guardate che là dentro a qu’a bara nun c'entrano manco LE PALLE de Wots".
Sentita la sua voce, Bat-Runner fu subito raggiunto dal cugino che si trovava nelle vicinanze il quale, con tanta pazienza, gli spiegò il vero significato di "What's".
Bat-Runner si vergognò si se stesso e tornò a casa del cugino con le guance tutte rosse e la testa china.
Da quel giorno decise di lasciar perdere la maratona di Londra e di usare quei soldi per iscriversi ad un corso di inglese.

9 commenti:

  1. Bella anche questa! :)
    A quando la prossima?
    Te fai sentì e vedè poco, ma quando te fai sentì!
    Ragazzi, non ci crederete mai, ma la scorsa settimana ho incontrato il gabbiano in giro che CORREVAAAA!!!!!
    Con calzoncini e maglietta socialeee!!!!
    La jella è finita?

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  2. E' finita la jella e pure la pacchia pe' voi. Mo' ve ripio a tutti

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  3. grande gabbia'...
    te ri fai vivo allora
    hai rimesso le scarpette e'?
    che bellissima storia e'?
    quanno o tagli l'albero e'?
    ah ah ah ah!!!!!!!
    come stai ?

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  4. Non sono racconti, è vita vissuta... :-)

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  5. fortissimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

    insomma saluti a tutti dalla toscana ammazza avevo un po' da fa' ma qui andate avanti e io faccio fatica a leggervi

    oh masterrunners che combini?

    cioe' forse lo so, ma non lo dico,

    saluti cari dalla toscanaaaaaa

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  6. Ciao Denisee!!!
    Qua non se finisce mai!
    Te passo a salutà e me ne vado a letto ;)
    Nottee!!

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  7. A gabbià:
    hai sbjato tutto nella vita, dpvevi fà er cabarettista!!!

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