Un combinato che forgia

martedì 25 febbraio 2014

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Non scrivo da tanto, e potrei scrivere di tante cose, ma ho voglia di ricordare che le passioni non vanno e vengono come il freddo e il caldo, le passioni vengono dal cuore, e nessuno può fartele "passare" o "aumentare", o ce l'hai o non ce l'hai.
Metto passione nello sport come la metto nel lavoro, quando ridipingo una stanza, quando lavoro al pc, quando corro, quando faccio quello che mi piace fare e anche quando faccio quello che devo fare.
Ma questo è un blog di corsa, e oggi, visto che è iniziata una giornata molto pesante, voglio tornare a parlare della cosa che più mi piace fare, allenarmi.
Domenica per la prima volta dopo parecchio, ho riprovato la sensazione di un combinato. Scendere dalla bici e cominciare a correre ha un qualcosa di piacevole che si trasforma in energia subito dopo i primi passi.
Sceso dalla bici dopo centocinquanta km metto le scarpe la maglia il cappello e parto. Le gambe riconoscono subito il movimento, il ginocchio destro, come sempre, nel combinato parla, in salita si parte e sta cosa non gli piace mai. Poi tutto passa. Devo fare solo venti minuti, ma nella testa penso di doverne fare molti di più, almeno tanti quanti ne occorrano per fare quarantadue chilometri, e la cosa non mi spaventa.
Sono consapevole però che ancora non ho nelle gambe questo sforzo, ma ci arriverò, ancora una volta, dopo tanti sacrifici e gocce di sudore e ritardi e assenze ingiustificate e commenti inopportuni e risate dal pubblico non pagante.
Sono consapevole che finito l'allenamento la mia famiglia è li che mi aspetta, l'unico mio vero obiettivo e questo basta per farmi sembrare queste sei ore troppe e per metterci meno tempo la prossima volta.
La strada è ancora lunga e ancora non so quale via percorrere, non per incertezza, ma perchè le vie che ho di fronte sono diverse e non le conosco.
Seguirò il mio istinto ancora una volta, una nuova via da percorrere, una vita da vivere e un ironman da finire, ma con loro accanto niente mi spaventa.

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Il meglio deve ancora venire

venerdì 7 febbraio 2014

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E' inutile, non posso continuare a lasciar andare le cose al caso. Il caso non esiste. Difficilmente racconto i miei attimi di vita non sportiva sul mio blog, e non ne scriverò neanche stavolta.
Posso solo dire che lo sport, soprattutto l'endurance, quello che mi fa correre faticare soffrire e penare per tante ore, da solo, mi insegna a vivere meglio i momenti difficili.
La determinazione quando mi pongo degli obiettivi ha il sopravvento su tutto, inconsciamente i problemi non sono più tali, diventano solo ostacoli da scavalcare o da abbattere, da distruggere, senza dargli la minima possibilità di intralciare la strada tra me e i miei obiettivi.
Se poi gli obiettivi riguardano la mia vita, tutto intorno si oscura, il centro diventa nitido, l'unico punto da raggiungere, a qualsiasi costo.
Lo sport, la maratona, l'ironman mi hanno insegnato a stringere i denti, ad usare la testa quando il corpo sta per cedere, a pensare positivo, creandomi anche false illusioni che in quel preciso momento sono l'unica energia necessaria per raggiungere il traguardo.

Solo dopo averlo superato ci sarà la soddisfazione per tutto quello che ho fatto, ma adesso è il momento di mettere in pratica tutti gli insegnamenti che questa vita sportiva mi ha dato.
Mi ritengo molto fortunato ad avere la famiglia che ho ed altrettanto fortunato ad essere il maratoneta che sono, quello che provo in quegli ultimi interminabili km nient'altro ancora me l'ha fatto provare.
In questo momento mi trovo alla partenza, manca poco allo start, ma io sono pronto, non ho timore di niente, devo solo fare quello che so fare meglio, correre.
Senza aver fretta però, anche perché il meglio deve ancora venire.



Siate sempre positivi e tutto sarà migliore, o comunque ce lo farete diventare voi...
in un modo o nell'altro.
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