La sensazione di dover andare al limite per almeno 10 ore è la cosa che mi preoccupa di più.
Il mio primo ironman aveva un obiettivo, finirlo, quest'anno la sfida è per il tempo, stare sotto le 11 ore, difficile ma non impossibile.
Prediligo le gare lunghe proprio perchè non sopporto lo stare affannato, anche per brevi distanze, lo sport è divertimento e quando soffro troppo non mi diverto più.
Stavolta però non ho dubbi, se a nuoto punto a fare sempre lo stesso penoso tempo, in bici stavolta pedalo sul filo sottile dell'affanno, se voglio raggiungere l'obiettivo devo puntare a quello.
Non so cosa accadrà, ma so che darò il meglio di me stesso.
Scritte pochi giorni prima di Francoforte, sono sensazioni che mi piace rileggere, rivivere, l'incertezza del tutto, lo stare in tensione, il non sapere quando arriverà la crisi, perchè comunque presto o tardi arriverà, il ricontrollare cinquemila volte tutto l'occorrente per la gara...
Ho provato a farne a meno in questi ultimi tempi, ne sto facendo a meno, ma non riesco a togliermele del tutto dalla testa, devo farmene una ragione.