Gli occhi della tigre

martedì 12 gennaio 2016

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Col passare del tempo e delle soddisfazioni avute nelle precedenti gare importanti i miei occhi sono diventati come quelli di Tuka, non sono più quelli della tigre, ma sono sempre attenti.
Non gli sfugge niente, qualsiasi cosa accada lei lo guarda, a volte lo ignora e lascia passare a volte no.
Sono trascorsi 7 mesi da Pescara, la mia ultima gara di triathlon, e ben 18 dal mio ultimo Ironman.
Non sento la minima voglia di gareggiare, ma è tornata la voglia di allenarmi.
Mettere la sveglia alle 4,45 per andare a correre è quasi diventata un abitudine, anche se non vedo l'ora che tornino le giornate lunghe. In questo periodo di pausa l'unica cosa che ho continuato a fare è correre, almeno una volta a settimana, inutile dire che ricominciare a fare le cose con costanza non è facile, ma se c'è un obiettivo prefissato tutto torna ad avere un senso.
E allora comincio a mettere a fuoco molte, forse troppe cose.
Quale obiettivo?
C'è un solo obiettivo ormai per me, quello in cui il tempo e il resto non conta, quello che mi ha permesso di scoprire un lato di me che non avrei mai pensato di avere, quel lato che negli ultimi tempi ho provato a sopprimere, a nascondere, fingendo che si stesse esaurendo.
Mi sono reso conto che malgrado la mia vita ha delle priorità molto più importanti, non posso ignorare la mia vera passione.

Ricomincio da zero, a pedalare a correre e a nuotare , ho tempo ancora, ma si sa, il tempo non è mai abbastanza oggi.
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