sabato 7 ottobre 2006

DEEJAY TEN .....commenti

Questi sono alcuni commenti trovati su internet di persone che hanno partecipato alla Deejay Ten. Strano che sul blog di Linus manchino del tutto le critiche, nella maggior parte dei casi si possono prendere spunti per poter migliorare le cose.


Scritto da Maurizio Lorenzini
Cari organizzatori e caro Linus,
ho partecipato alla vostra gara ed ho una semplice domanda: perché 10 euro? Per essere più precisi, quale sarebbe la giustificazione per far pagare un prezzo così alto? I ristori finali? Non credo proprio, così poveri non si vedevano da tempo, nemmeno alle tapasciate da 3 euro.
Il pacco gara? Nemmeno, era confrontabile con molte altre gare più povere e meno blasonate.
Un’organizzazione impeccabile? Ammesso che debba costare di più, non era proprio il caso di oggi (code al ritiro dei pettorali, poche taglie di maglietta disponibili, etc). Oltretutto la presenza di tanti sponsor dovrebbe aiutare in qualche modo a limitare i prezzi.
Caro Linus, sei di questo mondo nel vero senso della parola, mi è capitato spesso di correre al tuo fianco e sei il miglior testimonial della corsa amatoriale, però la tua popolarità potrebbe essere usata meglio. Proprio perché sei di questo mondo, dove non girano tanti soldi, dovresti adoperarti per avvicinare più gente alla corsa, anche organizzando corse più convenienti. Dovresti sapere che chi organizza gare non aspetta altro che qualcuno aumenti i prezzi, per essere legittimato a fare altrettanto.
Una 10 km a 10 euro ha abbattuto un'altra delle poche barriere di prezzo rimaste. Ti assicuro che sono in molti a pensarla come me, magari non vedono la necessità di scriverlo.
Magari poi tu leggerai i dati dei partecipanti, ti diranno che la partecipazione è aumentata del 20-30-40% e allora giungerai alla facile conclusione che va tutto bene così.
Penso e spero che questo non ti basti, per fare bene il tuo “mestiere” di testimonial; così come spero che questo messaggio ti ponga almeno qualche riflessione.
Con stima, sia dell’uomo di spettacolo che del podista.Maurizio Lorenzini, pettorale 1571



Scritto da Roberto Torti
Riprendo i temi introdotti da Maurizio Lorenzini in "Caro Linus ti scrivo" perchè ritengo siano davvero interessanti per tutti noi podisti più o meno della domenica (Lorenzini corre a 4 al chilometro e quindi io dovrei dargli del lei...). Prezzo troppo alto per una 10 km? Ristori insufficienti? Pacco gara inadeguato? Credo siano tutti rilievi che hanno un fondamento. E se ripenso alla mezz'ora di mosse da wrestling che mi sono stati necessari per recuperare prima la medaglia, poi la borsa e infine farmi allungare pietosamente una bottiglietta di integratore, beh, dovrei dare ragione al 100 per 100 a Lorenzini e chiedere i danni morali a Linus. Sui ristori credo ci sia poco da discutere.Alle tapasciate da 3,50 euro a volte si trovano tavole imbandite. Lungo il percorso, sia pure molto rusticamente, si è assistiti e coccolati. Un the caldo l'ho trovato anche nei posti più sperduti. L'ultimo ristoro della Straticino di Pavia (lo cito come caso clamoroso) è un tavolaccio lungo dieci metri con addetti dotati di affettatrici e ogni ben di dio a disposizione, che sembra quasi di essere da Peck. Alla Deejay Ten niente, il ristoro resta una chimera. E la cosa mi delude un po' non tanto per la necessarietà del ristoro (è pur sempre una gara brevissima), quanto perchè sembra contraddire un po' quel clima di festa e di goliardia che si respira intorno a un appuntamento organizzato dalla radio più ascoltata d'Italia. Quanto al pacco gara, io che l'avevo corsa anche un anno fa devo dire che la 10 km di Linus ha fatto un passo in avanti: è vero, la qualità e la quantità degli sponsor forse lascerebbero presagire qualcosa di più, ma va detto che le magliette di quest'anno erano davvero molto belle (molto carina, poi, l'idea del numero marchiato) e valevano da sole il prezzo dell'iscrizione (credo la pensino come me gran parte dei concorrenti, perchè siamo stati in tantissimi a indossarla subito). In questo senso, i 10 euro non mi hanno disturbato per niente. E, per passare a una difesa spassionata di Linus, 10 euro valgono a sostenere lo sforzo di organizzare una corsa a Milano intorno allo stadio di San Siro, con l'angoscia di finire in tempo per sgomberare tutto prima che arrivino i tifosi (la partita era alle 15), con i conseguenti problemi di evitare la paralisi della viabilità della zona (sia pure per poco più di un'ora) e nel contempo garantire la piena sicurezza dei concorrenti. L'anno scorso andò anche peggio, a livello organizzativo: ripenso ancora con i brividi (letterali) ai 40 minuti di attesa zuppo di sudore e senza aver ancora bevuto un goccio d'acqua (era il 30 ottobre, se non sbaglio, e faceva freschino) per entrare in possesso di un pacco gara che, l'avessi saputo, avrei tranquillamente lasciato lì. Ma anche un anno fa tutti i disagi erano stati abbondantemente superati dal piacere di una corsa in un'ambientazione inconsueta e perciò da apprezzare, lo ribadisco, non fosse altro per lo sforzo di metterla in piedi. Una Deejay Ten a Milano è incomparabile con una marcia in un paesino della Bassa: sono due cose diverse e la prima - un po' per moda, forse, un po' per complessità organizzativa - costa di più, punto e basta. sarebbe come comparare il ristorante in centro a Milano con la trattoria di campagna: discuteremmo per ore di due cose completamente diverse. Abbraccio le rivendicazioni di Lorenzini, che sono in gran parte anche le mie, ma nel contempo non voglio bocciare Linus, cui rivolgo un applauso sincero per la passione che ci mette e per questo suo essere podista tra i podisti (l'ho visto fare diligentemente la fila per rientrare nel cortile dell'ippodromo). Se poi (in questo Lorenzini ha ragione), visto che i soldi sembrerebbero non mancare, le cose si potessero organizzare un pelino meglio, penso che saremmo tutti più contenti. La Deejay Ten sembra soffrire di problemi di crescita pur sapendo che sta crescendo: insomma, se si sa qual è il male, sarebbe un dovere premunirsi. Io il pettorale e la maglietta li ho ritirati il sabato e ci ho messo 3 minuti, quindi non dico nulla. Ma il deposito delle borse è stato una bolgia, con gli addetti lasciati un po' allo sbando in spazi angusti e inadeguati. La borsa, l'anno prossimo, cascasse il mondo la lascio in macchina. Ma alla Deejay Ten ci torno di sicuro. Perchè è un piacere correrla, e i piaceri - quasi sempre - si pagano.

2 commenti:

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