giovedì 15 novembre 2007

Tutti in gruppo.Inizia la selezione naturale.Vittoria


Sono tutti in gruppo, il loro passo è
cadenzato ed elastico. La gara è
combattuta poichè nessuno è nettamente
superiore agli altri . I loro pensieri
e le loro vite sono momentaneamente
fuse insieme. Gli atleti sono
inglobati in un’entità, nella quale si
muovono con l’obiettivo comune di
vincere la gara . Il ritmo è tranquillo,
tutti vogliono farsi vedere e andare
in tes ta e per questo si allargano
fino alla terza corsia .


Enzimi, proteine e neuroni dialogano singolarmente con i loro
corpi. Il cuore comincia ad essere spremuto, i nervi si tendono:
qualcuno è costretto a cedere il passo ed inevitabilmente il
gruppo comincia ad allungarsi. La tensione sale alta, i chiodi
delle scarpe cominciano a fare il loro lavoro aggredendo
quella terra rossa che prima era capace solo di assorbire energia
dagli atleti e che ora invece è pronta a restituire l’energia
fin li assimilata.


Forza , tenacia e determinazione questo è
necessario per essere i migliori . Questo è
l’unico bagaglio umano capace di “allungare
il gruppo” e di dare quella spinta
individuale che porta alla vittoria . Di li
a poche frazioni di secondo il filo di lana
ufficializzerà una vittoria frutto di tattica
e forza muscolare che sa inorgoglire e
por tare all’esaltazione .

1 commento:

  1. Lo sapete rega...
    Ho corso anch'io nello stadio Olimpico, la finale dei Giochi della Gioventu'....
    In quell' edizione vinse Gabriellina Dorio, ed era ancora pichella coi capelli alla maschietto....
    In quel tempo nello stadio gia' ce stava il tartan, mentre alla Farnesina ed allo Stadio dei Marmi,
    ancora ce stava la tennisolite, come nei campi da tennis, insomma.
    Mentre all' Acquacetosa un asfalto poroso....
    Quante ripetute....
    Me pia un corpo a pensa che sto' a parla' de 35 anni fa...

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