martedì 11 febbraio 2020

Borgo Egnazia Triathlon, ulivi, mare e trulli



19 Ottobre 2019
Quasi 4 mesi fa erano passati 4 anni e 4 mesi dall'ultima volta che avevo indossato un body e una muta, tanti, forse troppi.
Ho deciso di prendere parte a questa gara lontana di posto e di data per vivermela in solitaria, lontano da tutto e da tutti per provare a concentrarmi su me stesso e vedere se ancora mi piace quello che una volta amavo fare, per vedere se effettivamente voglio ancora fare questo sport, per ritrovarmi, per rimettermi in gioco, per ricominciare, per finire.
Gli allenamenti fatti mi hanno dato la certezza di poter completare la distanza del mezzo, la nuotata in vasca da 50m all'aperto sui 2000m senza aiuti alcuni l'ho fatta e senza l'ombra di crampi (quello che mi preoccupava di più), in bici non ho avuto problemi, superati i cento diverse volte senza particolari affanni, la corsa... il lungo più lungo è stato di 17km, ma poco importa, la voglia di riprovare la sensazione di stare in mezzo alla calca in mare è tanta e se in corsa accuserò il colpo vorrà dire che me lo merito, pazienza.
Come immaginavo, lo stare in fila aspettando il mio turno per entrare in acqua non mi emoziona molto, giusto quel poco come premio per gli sforzi enormi fatti negli ultimi mesi, perchè ripartire da zero dopo quattro anni e fare una gara su queste distanze mi ha richiesto uno sforzo non indifferente, fisico ma sopratutto mentale e reindirizzare la testa su certi ritmi rimane, ancora oggi, la cosa più complicata e svogliata che ho.
Si sta in acqua tutti insieme, da quando hanno messo il rolling start o come lo chiamano non ho piu gareggiato e la cosa non mi dispiace.
Il giudice e lo speaker stanno traccheggiando con la tromba dello start e mentre uno dice di fare una prova l'altro schiaccia il pulsante e la tromba suona e i primi partono e lo speaker dice di fermarsi e il giudice conferma lo start ...cominciamo bene.
Nuoto rilassato con la muta che mi ha prestato il mio amico Strong, che mi ha prestato anche il body, che mi calza a pennello,  che di amici così se ne trovano pochi (non per la muta), malgrado i chili in eccesso.
Rispetto al mio ultimo mezzo ho abbondantemente ottomila grammi di zavorra da portarmi dietro, in bici e nella corsa, ma che in acqua mi aiutano a galleggiare ulteriormente facendo un ottimo 35:33 su 1921m in acque libere, l'ottimo ovviamente riguarda i miei standard.
Esco dal mare contento, divertito, abbastanza riposato, tranquillo al punto che presa la sacca del primo cambio mi metto seduto, sfilo la muta e con tutta calma infilo i calzini le scarpe e i guanti.

Il pettorale è attaccato con spille da balia e nastro isolante a un elastico di un impermeabile rimediato in auto, ho dimenticato di portare l'elastico e altre cose, ma non sto qui ad elencarle tutte, mi ci vorrebbe mezza giornata.
Vado a prendere Aran, il pomeriggio prima ho tolto la lenticolare per il troppo vento, già ho da faticare di mio ci manca solo lo sbandamento laterale. Il percorso prevede una salita non troppo impegnativa ma con tratti importanti, brevi ma intensi e per come sto messo segneranno le mie gambe per il resto della giornata.


Prima metà gara in pianura, ovviamente a 37km/h di media (ndr 34) poi all'inizio della salita mi pianto come una fava e comincio a imprecare istericamente e a maledirmi per ogni metro di dislivello fatto, per questa scelta del cazzo fatta in preda a una voglia ostentata e ingiustificata di gareggiare ancora una volta, dopo tanto, dopo troppo. Al giro di boa, ripercorso un tratto ondulato inizia la discesa e finita questa ci sono quasi 10km in pianura con un controvento di Maria, massacro.
Scendo dalla bici finito, ma nonostante tutto inizio a correre, i primi 7 km vanno malissimo, non ho mangiato abbastanza in bici e sto in riserva e so benissimo che se mi sono accorto di stare in riserva ho già perso. Alla fine del primo giro di 7 km accenno al ritiro, ma mi trascino ancora per qualche metro, al passaggio in Borgo Egnazia mal che vada me ne vado direttamente in camera. Tiro lungo ancora, trascinandomi tra gli ulivi secolari arrivo alla fine del secondo giro e a questo punto decido di trascinarmi fino al traguardo.
La mia prima mezza corsa in due ore e zero quattro, anche se ho rasentato il passo svelto non mi sono mai fermato e taglio il traguardo ...felice? No, non mi sono divertito, ma sono soddisfatto, di avercela fatta ancora una volta, belli gli ulivi, bello il mare, belli i trulli, bello bello tutto...


Posso dunque ammettere di aver perso questa sfida, certe emozioni passano e più passa il tempo e più difficile è ritrovarle, e riprovarle. Non sono stato e sarò mai un grande campione per provare l'emozione di una grande vittoria, posso però immaginarlo, perché una mia piccola vittoria personale negli anni passati l'ho avuta, ma non è stata così piacevole quant'è dolorosa una sconfitta, questa sconfitta e quello che ho provato dopo averla vissuta purtroppo non dura altrettanto a lungo.
Di una cosa però vado fiero, ogni giorno che passa, ogni allenamento che faccio, ogni cosa che vedo, ogni momento che vivo scopro di nuovo chi sono veramente e quando ripenso che a inizio maggio farò il Challenge a Riccione, a fine Maggio la Nove Colli e a Luglio l'Ironman in Austria, mi odio, mi detesto e mi ripudio, ma prima o poi questa ostinata voglia di continuare a fare sport finirà.
Sono anni che me lo ripeto e sono anni che continuo a fare sempre gli stessi errori, iscrizione dopo iscrizione, vengo sempre sopraffatto da questa inerzia iniziata anni fa che non accenna a fermarsi e quando provo a farlo eccola che torna alla carica a ricordarmi che a comandare è sempre lei, facendomi sbagliare, costantemente, nel tempo.
L'unico modo allora di combatterla è affrontarla in ogni gara, riflettendo su essa, pensando a me stesso, alla strada percorsa, al traguardo da raggiungere, per giungere poi sempre alla stessa conclusione, allo stesso pensiero, alla prossima gara da fare.

6 commenti:

  1. Volare sull’asse di Klagenfurt con te a 37kmh sarà un privilegio!

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    1. amico mio il segmento è pronto
      https://www.strava.com/segments/21599348
      speriamo di onorarlo a dovere

      👀

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  2. Ma quanto c'hai ragione Gianluca caro..
    Continuo a ripetermi anch'io il perché..
    Risposta nn c'è, ma solo endorfine! 😉

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    1. e finchè ci sono quelle noi andremo avanti ;)

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  3. bello il racconto e bravo per non aver mollato...

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