lunedì 21 settembre 2020

La discesa più bella

Scalare il Terminillo in bicicletta e fare 2600m di dislivello positivo? 
Impossibile, a meno che non parti da lontano per arrivarci.
Le previsioni dicono che sta per tornare in anticipo l'autunno, da domenica sera si prevedono forti temporali con relativo abbassamento della temperatura, finalmente. La sveglia alle 5:00, alle 5:30 sono già pronto ma fuori è buio pesto, lo immaginavo, ma speravo nel chiarore dell'alba, non ho voglia di percorrere i primi 10km stretti della salaria col buio, così carico tutto in macchina e vado a Passo Corese, ora che arrivo arriverà anche l'alba, penso, ma penso male ancora una volta.
Ormai però ci sono, la strada da quel punto ha una larga corsia di emergenza, accendo la luce posteriore e parto.
Buio pesto, la riga bianca però la vedo, basta non oltrepassarla e il gioco è fatto.

 
Per fare la foto della riga bianca cade la patente dalla tasca, cominciamo bene.
Da quando sono partito è solo salita, qualche breve discesa e poi si risale ancora e ancora, arrivato al bivio di Poggio San Lorenzo finalmente esce anche il sole.
Continuo a pedalare fino a Rieti, mi fermo alla fontana per riempire la borraccia e mi raccomando alla Madonna
Arrivo dunque a Lisciano, è lì che inizia subito la salita, con brevi pendenze anche al 18%, strava segna anche 20% ma non penso sia reale. Sono 19km di pura salita fino alla vetta est, ma i quasi 1000m d+ già fatti si fanno sentire, andrò tranquillo perché di strada da fare per tornare ne ho ancora abbastanza.
Mi passano, a distanza tra loro, 6 ciclisti, mi raggiunge un settimo alla fontanella di Piazza Pian de Valli, sono tutti di Prima Porta, loro sono arrivati in macchina fino a Lisciano. Proseguo con questo ciclista fino alla vetta est, lui non conosce il percorso, ha portato il figlio a 'scalare' con la sua squadra ma mai aveva fatto il Terminillo.
Arrivo in cima e come al solito faccio la foto sotto al cartello di Leonessa.

Sono diverse volte che vengo qui, e devo ammettere che questa salita mi piace molto, continua e senza sosta per quasi 20km, bella. E' ora di scendere però che sono arrivati dei grandi e bei nuvoloni, non vorrei che... Piove, presa tutta, fino a Lisciano. E' proprio in questo momento che ho apprezzato la mia bella Nat. Ci sto comodissimo, finalmente la sella non mi da più fastidio, anzi, tra qualche tempo toglierò uno spacer, ma i freni, che freni, con tutta l'acqua che scendeva non ha fatto mezza piega, impressionanti. Quando si sta sotto la pioggia mentre si fa sport percepisci dentro di te che stai facendo qualcosa di speciale, piccolo banale ma speciale, mentre scendevo mi sono sentito un bambino, un bambino felice.
Sceso a valle mi fermo a mangiare un tramezzino e una coca e riparto per tornare alla macchina.

Agli occhi di molti può sembrare una classica uscita in bici, alla fine sono usciti neanche 140km, ma l'esser partito da solo, col buio, aver visto sorgere il sole, la strada deserta, la nebbia incontrata a Rieti, il freddo in cima, la pioggia, il caldo del rientro e il vento contro negli ultimi 40km, era da tanto che non stavo così bene.

1 commento:

  1. Come dico sempre, ogni uscita in bici è una racconto indimenticabile

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