Il traguardo è alla fine della scala, in cima. Tutti andavano verso l'alto, salivano i gradini, io compreso, ma i gradini sembrano non finire mai, la scala che porta al traguardo è lunga, lunga 42km e 195m.
Deciso di portare il Tosto almeno fino al 30°km anche se consapevole che poi avrei bruscamente rallentato. Ma non me ne fregava niente. Roma 2011 era nata così, per caso. Come avevo previsto la spia della riserva si è accesa al 21°km e al 30° è finito il carburante.
La parte bella degli incontri con gli amici la lascio a un altro post, oggi ho voglia solo di scrivere a freddo le sensazioni avute prima e dopo.
Oggi, in ferie, ho cominciato con il cambio delle guarnizioni di ben 5 termosifoni, durato tutta la mattina e il pomeriggio dedicato alla lavastoviglie che aveva problemi di carico h2o. Tutto risolto entro le 15.00.
E durante tutto questo tempo non ho fatto altro che pensare a ieri.
Sapevo di non avere 42km sulle gambe al mio ritmo, sapevo che sarei scoppiato al 30°km, e sapevo che avrei finito questa maratona almeno sotto le 4 ore, ma non sapevo che avrei camminato per diversi km.
Parto col Tosto sulla media dei 4,53/km ho tenuto bene fino alla mezza, quado poi ho visto che ci stavamo avvicinando troppo ai 5/km ho detto a Gianluca di andare avanti al suo passo da solo.
L'ho tenuto in vista fino alla moschea, poi io ho aggiunto altri 5sec./km e sono stato sui 5 fissi, quando arrivato al ristoro del 30° mi sono fermato a bere e a mangiare.
Non mangiavo in maratona da Firenze 2008 quando arrivato al 40° ho avuto una crisi.
Lello passa subito dietro ai palloncini delle 3,30 e mi da una pacca sulla spalla, grande Lello!
Da li ho provato a ricominciare a correre, ma dopo neanche un km mi sono rifermato.
Avevo dolori alle anche, ma sopratutto ai piedi.
Mi sono mancati i lunghi, quelli che abituano il corpo a stare 'in piedi' per 3 ore e passa.
Al sottopasso mi passa Michele che mi riconosce non so come, ma mi riconosce, e gli dico che finito il tunnel arriva il bello.
E infatti arrivato di nuovo alla luce del sole, che oggi sembra prendersi gioco di noi, il pubblico si infoltisce e io riprendo a correre.
Arriva Yò, mi guarda da lontano e mi saluta, ma dal mio sguardo capisce che voglio il suo aiuto e gli dico di correre con me.
Mi chiede cosa mi sia successo, gli rispondo semplicemente 'quello che meritavo'.
Corre con me nonostante i miei quasi 6/km, ma in un attimo penso che lui non era li per me, c'era qualcun altro che lo aspettava Gli dico di tornare indietro, che mi sarei fermato di nuovo, e che magari ci saremmo rivisti dopo. Saggiamente mi ascolta e ci salutiamo.
A via del Corso mi fermo di nuovo, guardo il crono, faccio due conti al volo, riparto e decido di non fermarmi più, piano ma non mi fermo.
E così ho fatto.
I piedi mi fanno male, tanto male, con le suole delle DS Trainer sento anche le cicche in terra.
Perchè le DS Trainer?
Perchè da due anni le ho sempre messe per la maratona, anche lo scorso anno a Roma.
Sarà il dolore, ma il pavimento mi sembra più disconnesso del solito, Sampietrini più alti e bassi che girano il piede, e la schiena reclama.
A testa bassa salto anche il ristoro del 40°km, salitella del circo Massimo a denti stretti, rettilineo e giro a sinistra, gonfiabile dell'ultimo km in vista, lo supero, salita del Colosseo inesistente, 2 in giacca verde agguantano una runner senza pettorale, per poco non mi falciano, discesa verso la via imperiale, arco del 42°km, tabella che segna 3,49,30 allungo un pò e supero di un secondo le 3 ore e 50.
Oggi ho di nuovo scoperto la maratona.
La maratona ti sfida, tu non lo sai, ma lei è sempre li che aspetta te.
Puoi prepararti al meglio, puoi affrontarla a denti stretti, puoi partire piano e aumentare o partire forte e rallentare dopo, o partire al tuo ritmo dall'inizio... a lei non glieno frega niente.
Quando e come vuole ti spezza, basta un niente, un respiro storto, un sorso d'acqua di troppo, un passo su 50.000 fatto male, un dito del piede messo male...
E' per questo che il prossimo anno Roma mi vedrà nuovamente allo start.
Ho lasciato sui sampietrini diversi minuti, e Roma Capoccia deve ridarmeli!