Eccomi di nuovo a piedi nudi sulla spiaggia, su quella spiaggia. Solita cuffia blu, solita gente, solita atmosfera, sono rilassato, i miei amici sono con me, la mia famiglia anche, ci siamo ormai.
Nuoto un pò prima dello start, l'acqua non è poi così fredda. Vado in zona partenza, dove trovo Carlo che mi stava cercando, arriva mia moglie e mio figlio, sempre presenti nei miei momenti importanti.
Nuoto
Suona la sirena del via, dopo un anno esatto. Lascio andare tutti, vado in acqua, stringo l'orologio, e magari se faccio partire il crono è anche meglio.
Si deve correre un pò in acqua prima di arrivare a nuotare. Via, cominciamo a sbracciare. Manate, zampate, botte, ma sono dietro per fortuna, poca roba. Fino alla prima boa continua lo sfilarsi del gruppo, poi la fila si allunga e si allarga. Le boe non sono correttamente allineate, e sembrano infinitamente lontane una dall'altra.
Molta gente passa a sinistra proprio per questo disallineamento, accorciando il percorso, ma forse fanno bene loro, visto che a ogni boa io non traccio una linea dritta ma un continuo e lungo zigzag.
Finisce il primo tratto in deriva, si nuota verso nord. Anche questo sembra un tratto molto lungo.
Finalmente si gira verso riva. Comincio ad allungare un pò, passo sopra a un pò di gente, ma la direzione è vaga. Il problema in sostanza è stato questo zigzag. Superata una boa si continua grosso modo nella stessa traiettoria, ma alzando la testa si avvistava la successiva boa in un altra traiettoria, e così via, fino alla fine. Ma veramente questo ritorno non finiva mai, le doppie boe che delimitavano il rientro nei fralngiflutti erano sempre molto lontane. La sensazione era quella di nuotare per troppo tempo, il ritmo era veloce, il respiro lo conferma, tengo duro e continuo, fino a quando penso che se continuo così arrivo già stanco fuori dall'acqua. Così è, infatti, ancor prima di finire a nuotare. Mi alzo in piedi e guardo il crono, 47:49.
Dico tra me e me, non è possibile, dove ho sbagliato?
Comincio a correre, Giancarlo mi urla che il giro era piu lungo di 1900m, quelle poche parole mi danno il conforto che cercavo. Non sono Phelp, ma contavo di uscire almeno sotto i 40min.
I miei supporter mi urlano e incitano, anche troppo, qualcuna tornerà a casa senza voce, entro in zona cambio, la testa gira, ma infilo i calzini, le scarpette, il casco, i gel, occhiali e anche i guanti, via, qui comincia la mia gara. Brant mentre salgo in bici mi urla, gli dico 'Aspetta qui, torno subito!'
Bike
Aran scalpita, non la trattengo.
Subito a tutta nel tratto cittadino, in posizione si comincia a viaggiare sui 38orari, forse un pò troppo.
Si curva e si esce dal centro, mangio una barretta con calma, quelli da poco sorpassati a tutta mi guardano incuriositi, gli sorrido. Acqua per madare giù quell'impasto papposo e via, sotto di nuovo a spingere.
Passiamo sull'asse attrezzato chiuso per intero per far passare noi, la pendenza in discesa è lieve, ma permette di pedalare a 48orari, ma dopo 6km il gioco finisce.
Si esce dall'autostrada e la salita poco dopo arriva. Il tratto fatto il giorno prima con Pietro Luigi Stefano e altri lo riconosco, spingo allora prima di arrivare alla salita. Da quel momento in poi è un continuo jòjò come dice un americana, passi tu passo io, ripassi tu ripasso io. Fa caldo e le borracce d'acqua non si bevono, si rovesciano sulla testa. Al ristoro si fa il pieno, e un lungo tratto rettilineo permette di recuperare il tempo perso in salita. Le gambe cominciano a pesare, si riprende l'asse attrezzato, si spinge ancora, ma il vento è contro, pochi km e si esce per il secondo giro, ancora jòjò.
Ancora il ristoro e ancora il tratto in discesa tutto dritto, si spinge, in pianura tra gli alberi il contakm è fisso sui 44orari, sto esagerando, lo so, ma non me ne frega niente. Prima di riprendere l'asse mangio la seconda barretta, bevo, si arriva in autostrada e si spinge ancora, controvento, in lieve salita, supero tanti ciclisti a una velocità a dir poco esagerata, guardo il crono, sto andando a 35orari, ma allora erano loro ad andare a 20 all'ora! Fatico molto ma me ne frego, non vedo l'ora di arrivare. Prendo l'ultima borraccia di sali e spingo per l'ultimo tratto autostradale. Si scende in città, curva a destra poi a sinistra, si passa di nuovo per il centro, la gente è aumentata e ti incita, le ruote a 42orari fanno un rumore che incute timore.
243 posizioni recuperate in classifica. Ho spinto tanto.
Corsa
Scendo dalla bici e i miei amici mi urlano ancora, che grandi sono stati! Arrivo in zona cambio che piango, nessuno lo vede, ho gli occhiali e il sudore si mescola alle lacrime, mia moglie è davanti alla mia postazione che mi aspetta, gli mando un bacio, aggancio la bici, sfilo le scarpe e metto le 'running', ho finito, ho già vinto!
Antonio mi riprende con la videocamera arroccato come un paparazzo, anche lui mi aspettava.
E' finita, ormai è finita, giro il numero e comincio a correre, ripeto ancora è finita e piango. Sul percorso incontro Stefano, piu contento nel vedermi che di finire la gara, Carlo ci sosteniamo a vicenda, credo di aver riconosciuto Marco Bucci che mi chiama per nome, alto circa due metri non poteva essere che lo svizzero! Ivo Collu visto in albergo, in bici e anche in corsa, scambiamo due chiacchiere e poi proseguo al mio ritmo (Ivo hai fatto un 70.3, hai fatto una gran gara!) Franchino sul bordo strada, Aldo Rock, Gianni, una coppia sconosciuta che ad ogni giro mi chiamavano per nome, i bambini, al primo giro mi fermo e bacio mia moglie, Antonio Brant è ancora li che mi riprende a ogni passaggio.
Primo bracciale, secondo bracciale, che corrispondono a primo ponte, secondo ponte. Arriva il terzo e ultimo giro, non ho il tempo al km, non me ne frega niente, ho solo il tempo totale, sto comunque sotto le 6 ore, allungo il passo dopo aver percorso l'ultima discesa del ponte, sul tratto di lungomare è un continuo sorpassare, arrivo al bivio dell'arrivo, stavolta giro a destra, metto la freccia ed entro in spiaggia, mia moglie e i miei amici sono tutti li, mio figlio mi prende per mano e corre insieme a me fino al traguardo. Lo speaker mi chiama 'Arriva anche Gianluca, che bello col figlio, Master Runners anche tu sei un finisher' Voci dicono che un certo Brant (grazie amico mio) ha detto il mio nick allo speaker, io lo avevo sentito ma non ci avevo creduto!
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Due vinictori |
Sto aspettando le foto del mio arrivo con mio figlio, noi due che voliamo in mezzo a due ali di gente che ci applaudiva! Ho ancora la pella d'oca!
Conosco dopo l'arrivo anche SemperAdamas (chiedo venia se al tuo dir 'Sono Francesca' ho detto Francesca? ...poi ho visto i capelli rossi e tutto è stato chiaro! :)) grandissima anche lei ad aver portato a termine questa grande impresa che in poche riescono a fare!
Un fine settimana pieno di emozioni, Luigi 'Magic' coi suoi boccoli di ferro, Loredana tanta grinta da vendere, Paolo Scotti anche lui finisher, Pietro la nostra guida turistica sul percorso, un omino della Varese Triathlon che mi ha salutato dicendomi di avermi visto da Guzzo, Alessio con una media a fine gara, Mario il giorno pregara, tutto perfetto...
o quasi tutto, il guastafeste stavolta l'ha fatta veramente grossa. Mentre io correvo i 21 km c'era qualcuno che mangiava a bordo strada alla faccia mia spaghetti alle vongole, sorseggiando un fresco e brinoso calice di vino bianco in compagnia della sua signora.
Ma questo lo voglio raccontare nel prossimo post, ora voglio godermi la mia ritrovata gioia, dopo tanto tempo giustizia è stata fatta, le tre medie bevute in compagnia dei miei amici stavolta avevano tutto un altro sapore.
Pescara 2012, IronMan 70.3 Italy, obiettivo distrutto, passo e chiudo.
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Traguardo che dedico a mia moglie e a mio figlio |